Generalità

L’idrocolonterapia è una pratica utilizzata per il lavaggio di un tratto del colon.

La procedura si esegue con appositi macchinari, per garantire sicurezza nell’applicazione e comportare il minimo disagio per i pazienti.

L’idrocolonterapia prevede l’introduzione per via anale di una cannula a due vie morbida e flessibile, che consente l’infusione di acqua depurata – batteriologicamente pura, a pressione e temperatura calibrate – dall’ampolla rettale al cieco.

Quest’irrigazione pulisce il colon, favorendo la frammentazione e lo “scollamento” dei materiali fecali, portando con sé residui e prodotti di scarto intestinali.

Durante la procedura, il personale specializzato che segue l’intera seduta accompagna l’idrocolonterapia con massaggi sull’addome, appositamente studiati per favorire il rilassamento e l’attivazione della peristalsi (cioè l’insieme di movimenti involontari che l’intestino compie per favorire la discesa e l’espulsione delle feci).

Per quanto riguarda la medicina “convenzionale”, questa tecnica viene applicata prevalentemente nella preparazione dell’intestino alle procedure mediche e diagnostiche, come la colonscopia.

Tuttavia, alcuni operatori di medicina alternativa propongono la pulizia del colon anche per altri scopi, come, ad esempio, la disintossicazione e la riabilitazione della capacità peristaltica intestinale.

L’idrocolonterapia può risultare utile in presenza di stitichezza ostinata, in quanto può aiutare il colon a ritrovare la sua regolarità.

Cos’è l’Idrocolonterapia?

L’idrocolonterapia consente il lavaggio del tratto di intestino che si estende dall’ampolla rettale al cieco.

Ad oggi, la pulizia (o lavaggio) del colon viene adottata soprattutto nella preparazione dell’intestino a indagini radiologiche endoscopiche ed ecografiche.

A tale scopo, l’idrocolonterapia può sostituirsi all’uso dei clisteri o della tradizionale soluzione lassativa, la cui assunzione è necessaria prima di sottoporsi a questi esami.

Infermiera Maria Lentini
specialista in idrocolonterapia

Quando serve

Di norma, il sistema digestivo e intestinale è capace di eliminare spontaneamente il materiale di scarto. L’idrocolonterapia può adiuvare questo meccanismo fisiologico, svolgendo un’azione di depurazione profonda stimolando la peristalsi.
Il ciclo di lavaggi colici favorirebbe il ricostituirsi della flora batterica benefica e ripristinerebbe le condizioni di normalità ambientale all’interno dell’intestino, disintossicando l’organismo.
Le materie fecali, le tossine ed altre sostanze dannose che permangono sulle pareti dell’intestino, infatti, possono potenzialmente indebolire le difese immunitarie, diventando focolai di intossicazione e infiammazione. Ciò può esporre anche al rischio di contrarre infezioni o di incorrere in condizioni patologiche di varia entità.

Oltre a rimuovere le tossine, l’idrocolonterapia può risultare efficace nell’attivare le vie linfatiche e nel contrastare meteorismo e gonfiori addominali dovuti alle fermentazioni intestinali.
Questa tecnica riduce notevolmente la popolazione microbica “indesiderata” e favorisce i microrganismi che costituiscono la flora intestinale, migliorando il loro habitat e facilitando la loro riproduzione. Un ciclo di trattamento potrebbe risultare utile anche in caso di sensibilità al glutine, di intolleranze e di allergie alimentari.

L’intestino così ripulito ritroverebbe, quindi, la sua ottimale funzionalità, favorendo la naturale immunità e riequilibrando il processo d’assimilazione delle sostanze nutritive ed eliminazione delle scorie.

Principali indicazioni dell’idrocolonterapia

  • Stipsi
  • Difficoltà digestive
  • Rieducazione del transito intestinale
  • Meteorismo e gonfiore addominale
  • Colon atonico
  • Disbiosi
  • Preparazione alla colonscopia
  • Preparazione ad un intervento chirurgico
  • Micosi intestinali (es. candidosi)
  • Malattie della pelle

A cosa può essere utile

L’idrocolonterapia si rivela particolarmente utile in presenza di disturbi funzionali del colon e nella riabilitazione della capacità peristaltica intestinale. Pertanto, questa pratica può trovare applicazione nel trattamento della stipsi, stimolando il tratto intestinale a riprendere la sua regolare attività.
L’idrocolonterapia può dare buoni risultati anche nel trattamento di vaginiti e cistiti, in quanto ripulendo l’intestino da candida e altri germi, può ridursi anche l’infiammazione a livello dei genitali.
Talvolta, gli effetti della procedura possono riflettersi a livello cutaneo, contribuendo alla riduzione di sintomi di dermatiti ed eczemi.
L’idrocolonterapia può essere utile, inoltre, nei disturbi associati ad un’intossicazione dell’organismo a causa di stress, vita sedentaria, alimentazione povera di fibre e cure antibiotiche, che possono tradursi in mal di testa, insonnia e stanchezza.
Questa pratica può risultare, inoltre, una buona misura complementare nei casi di regimi dietetici disintossicanti.

Come si esegue

L’idrocolonterapia prevede sedute di circa 45-60 minuti.
La persona assume una posizione supina su un lettino o viene fatta sdraiare sul fianco, con la gamba flessa.
Una piccola cannula rettale a due vie consente all’acqua di fluire nell’intestino e di asportare il materiale di scarto.

L’operatore effettua delle irrigazioni a pressione calibrata e temperatura stabile.
L’acqua che entra pulisce il colon, dal retto al cieco; nel corso della seduta di idrocolonterapia, il paziente può vedere passare, attraverso un tubo trasparente, gli scarti che provengono dal suo intestino. Il sistema a circuito chiuso previene l’insorgere di spiacevoli manifestazioni, come, ad esempio, cattivi odori.

Non sono utilizzati, invece, medicinali o altre sostanze chimiche.
Nel corso dell’idrocolonterapia, il paziente viene assistito da personale specializzato (di solito, un’infermiera o un’ostetrica) che accompagna la procedura con massaggi sull’addome, appositamente studiati per favorire il rilassamento e l’attivazione della peristalsi.
Al fine di garantire condizioni ottimali di sicurezza, di precisione e di comfort, l’apparecchio utilizzato dall’operatore è dotato, generalmente, di un sistema che limita tutte le brusche variazioni di pressione dell’acqua sulla rete d’alimentazione.

La strumentazione deve essere provvista, inoltre, di un misuratore termostatico che garantisce una temperatura stabile per tutta la durata della seduta, e di un sistema di filtraggio dell’acqua.

Qual è la differenza con un clistere?

Un clistere è una procedura che permette di liberare l’ultimo tratto dell’intestino, mediante l’introduzione nel retto di una sonda, attraverso la quale si infonde una quantità stabilita di liquidi. Ciò provoca una rapida espansione del tratto intestinale inferiore, che si traduce in una potente peristalsi.

L’idrocolonterapia comporta, invece, un afflusso-deflusso di acqua che lentamente dissolve il materiale di scarto accumulato e ne favorisce l’espulsione, senza eccessivo stress sul sistema, riattivando la naturale capacità peristaltica intestinale

Come prepararsi

In linea generale, prima di sottoporsi a una seduta di idrocolonterapia, il paziente dev’essere a digiuno da almeno due ore e deve astenersi dagli alcolici.
Se possibile, nei 2-3 giorni che precedono l’appuntamento, può essere adottato un regime dietetico che preveda verdura e cereali, piuttosto che alimenti grassi e difficili da digerire; ciò contribuisce a preparare il colon al trattamento. Inoltre, è necessario assicurarsi di essere ben idratati prima della procedura.

Dopo il trattamento

Dopo il trattamento, per potenziare gli effetti benefici dell’idrocolonterapia, è necessario assicurarsi di bere molti liquidi e ridurre il consumo di carne per un paio di giorni.
Per mantenere i risultati nel tempo, il terapeuta può anche correggere gli eventuali errori nella dieta e le abitudini quotidiane scorrette: la vita sedentaria, i ritmi stressanti e la scarsa attività fisica sono, ad esempio, nemici della buona funzionalità intestinale.

Effetti collaterali

L’idrocolonterapia è una tecnica sicura e ben tollerata, ma non priva di effetti collaterali più o meno gravi. In qualche caso, il trattamento può provocare, infatti, crampigonfioredissenterianausea e vomito.
Prima di sottoporsi a un lavaggio intestinale, è opportuno:

  • Chiedere consiglio al proprio medico di base, soprattutto nel caso siano presenti problemi di salute(come cardiopatie o malattie renali) o in corso di terapie farmacologiche.
  • Rivolgersi solo ad operatori professionisti, che utilizzino macchinari certificatie conoscano scrupolosamente le tecniche di esecuzione della metodica.
  • Assicurarsi che la procedura venga effettuata con cannule sterili e monouso, non precedentemente utilizzate su altri pazienti.
  • Prima e dopo la pratica, bere molta acqua, per prevenire un’eventuale disidratazione.

Precauzioni

L’idrocolonterapia deve’essere effettuata solamente in centri specializzati, sotto la supervisione di personale esperto e specializzato. Se mal eseguita, infatti, questa pratica può avere delle conseguenze per la salute.
In particolare, l’idrocolonterapia può:

  • Favorire la disidratazione;
  • Portare a perforazioni intestinali;
  • Aumentare il rischio di infezione;
  • Provocare squilibri elettrolitici.

Inoltre, l’uso eccessivo dei lavaggi colici può portare alla dipendenza di questi per defecare.

Controindicazioni

L’idrocolonterapia non può essere effettuata nei seguenti casi:

  • Stato di gravidanza avanzata;
  • Recenti interventi chirurgici al colon o al retto;
  • Ernie voluminose della parete inguinale;
  • Sospetta infiammazione dell’appendice;
  • Emorragie e perforazioni gastrointestinali;
  • Tumori del retto o dell’intestino;
  • Emorroidi, ragadi e fistole anali;
  • Patologie cardiovascolari;
  • Ipertensione grave;
  • Aneurisma cerebrale;
  • Aneurisma dell’aorta addominale;
  • Patologie diverticolari in fase acuta;
  • Colite ulcerosa;
  • Morbo di Crohn in fase acuta;
  • Insufficienza renale.

Costo e numero di sedute

L’idrocolonterapia costa indicativamente 100-150 euro a seduta.
Se il problema che induce a sottoporsi a tale trattamento consiste in una stitichezza insorta da qualche mese, potrebbero essere sufficienti due o tre appuntamenti, a distanza di una settimana l’uno dall’altro.

Quando il disturbo stitico è datato, invece, potrebbero essere indicati circa otto-dieci sedute distribuiti in 2-3 o più settimane. In seguito, come misura igienica preventiva, possono essere raccomandate una o due sedute nell’arco di un anno.
In ogni caso, il medico può consigliare e pianificare un numero di appuntamenti su misura, stabilito sulla base dello specifico problema di salute da trattare. La frequenza delle sedute è individualizzata, a seconda dei casi e rispetta i ritmi del paziente. Inoltre, lo specialista può valutare se occorre cautela nell’impiego dell’idrocolonterapia (come, ad esempio, in presenza di diverticoli infiammati) e quando controindicare il trattamento.

In sintesi: presunti benefici dell’idrocolonterapia

  • Svolge un’azione di depurazione profonda, stimolando la peristalsi;
  • Permette al colon di ritrovare la sua regolarità;
  • Agisce sui principali sintomi dovuti all’accumulo di tossine;
  • Migliora l’assimilazione dei nutrienti;
  • Favorisce le funzioni epatiche e renali;
  • Migliora lo stato della pelle;
  • Rafforza il sistema immunitario.